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Creatività e Pensiero Divergente

Aggiornamento: 22 apr

La creatività è un concetto affascinante e complesso, che abbraccia diversi aspetti della nostra mente e delle nostre capacità. Tra i suoi elementi più fondamentali, spicca il pensiero divergente, un tipo di ragionamento che ci permette di esplorare molteplici soluzioni a un problema, aprendo la porta a nuove idee e prospettive inaspettate, anziché focalizzarsi su una sola risposta. Il pensiero divergente si spinge oltre, cercando nuove opzioni e ampliando le possibilità; si distingue proprio per la capacità di generare molteplici alternative a un problema (Guilford, 1950)



Questo processo non segue un percorso lineare, ma esplora molteplici direzioni, alimentando la creatività e permettendo la generazione di nuove e insolite prospettive. Pensiamo ad una semplice domanda come: "Cosa faresti con un mattone e una penna?" La risposta non deve essere limitata a un uso convenzionale degli oggetti, ma può spaziare verso idee innovative e inaspettate. Il concetto di pensiero divergente è stato ampiamente sviluppato dallo psicologo J.P. Guilford nel 1967, che ha distinto il pensiero divergente da quello convergente. Mentre il pensiero divergente stimola la produzione di molteplici risposte ad un problema, il pensiero convergente si concentra su una risposta unica, corretta e generalmente predeterminata. Il primo è essenziale per l'innovazione e la creatività, il secondo è fondamentale per applicare soluzioni pratiche e analitiche. In altre parole, il pensiero divergente ci aiuta a scoprire nuove possibilità, mentre il pensiero convergente ci guida a scegliere la soluzione più adatta in un determinato contesto. È quindi importante considerare le due tipologie di pensiero come complementari, piuttosto che contrapposti. In quest’ottica, il pensiero divergente non va visto come un'alternativa al pensiero logico, ma come una sua estensione che ci consente di affrontare la vita e le sfide quotidiane con maggiore flessibilità e creatività

Negli anni, l'educazione tradizionale ha spesso dato maggiore enfasi al pensiero convergente, privilegiando risposte precise e soluzioni logiche. Sarebbe interessante riflettere su come questo approccio abbia, in qualche modo, messo in ombra il potenziale del pensiero divergente, che potrebbe invece essere cruciale per stimolare la creatività e lo sviluppo del pensiero critico. In effetti, la scuola ha talvolta avuto un atteggiamento piuttosto rigido nei confronti delle risposte “non convenzionali”, che potrebbero invece aprire a modalità di pensiero nuove e fuori dagli schemi. Dal momento che i contesti educativi, e, in particolare, le aule, rappresentano ambienti ideali per favorire l’espressione e la crescita del pensiero creativo (Guilford, 1950, Stenberg e Williams, 1996; Torrance, 1959), è importante considerare l'introduzione di metodologie didattiche che favoriscono il pensiero divergente fondamentali per stimolare la creatività degli studenti, insegnando loro a esplorare soluzioni alternative, a sviluppare il proprio spirito critico e a non temere di esprimere idee originali (Zollo et al., 2015). Inoltre, potremmo considerare come l'intelligenza emotiva, strettamente legata alla creatività e al pensiero divergente, possa giocare un ruolo importante nell’educazione: entrambe le aree, infatti, richiedono la capacità di esplorare nuove possibilità, gestire l’incertezza e affrontare le emozioni in modo costruttivo. Integrare lo sviluppo dell'intelligenza emotiva nei programmi scolastici potrebbe non solo preparare gli studenti per gli esami, ma anche per le sfide professionali future (Culver, 1998). Il pensiero divergente, non è solo una competenza cognitiva, ma è anche strettamente legato al benessere psicologico. Gli studi di Daniel Goleman sull'intelligenza emotiva suggeriscono che la creatività e il pensiero divergente sono strettamente connessi all'autoconsapevolezza e alla capacità di empatia, (2006), che a loro volta influiscono positivamente sul nostro comportamento e sulle relazioni sociali. Inoltre, è stato osservato che il pensiero divergente tende a prosperare in condizioni di benessere, quando la mente è libera da stress e preoccupazioni, consentendo di esplorare liberamente nuove idee senza le limitazioni imposte da ansia e pressione. Insomma, come affermava Albert Einstein, "La creatività è l'intelligenza che si diverte": la capacità di pensare in modo divergente non solo ci permette di risolvere i problemi in modo originale, ma anche di vedere il mondo da nuove prospettive. La scuola e la società in generale potrebbero trarre grande vantaggio dal valorizzare questo tipo di pensiero, creando ambienti che offrano ai bambini e ai giovani la possibilità di esplorare soluzioni alternative senza la paura di commettere errori. In questo modo, si avrebbe l’opportunità di stimolare una creatività autentica, capace di arricchire non solo la nostra vita quotidiana, ma anche quella professionale, sociale e culturale.


Bibliografia

  • Culver, D. (1998) A review of Emotional Intelligence by Daniel Goleman: implications for technical education, 8th Annual Frontiers in Education Conference.

  • Goleman, D. (2006). Emotional intelligence. Why it can matter more than IQ. Bloomsbury Publishing

  • Guilford, J.P., (1950). Creativity. American Psychologist, 5 (9): 444-454

  • Guilford, J.P., (1967). The Nature of Human Intelligence. New York: McGraw

  • Mastria, S., Agnoli, S., Corazza, G.S. (2021) Lo studio neuroscientifico del pensiero creativo: risultati e metodi di studio nell’indagine del pensiero divergente, pp. 513-540.

  • Sternberg, R. J. (1996). How to develop student creativity. Association for Supervision and Curriculum Development.

  • Torrance, E. P. (1959) Current research on the nature of creative talent. Journal of Counseling Psychology, Vol 6(4).

  • Zollo, I., Kourkoutas, E.E., Sibilio, M. (2015) Creatività, pensiero divergente e pensiero laterale per una didattica semplessa in "Educational reflective practices" 1/2015


 
 
 

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